Nick è un poliziotto coraggioso, infiltrato tra i tifosi di una partita di calcio per documentare gli episodi di violenza tra i gruppi di ultras rivali. Nel docu-film "Nick", diretto da Fabio Bastianello nel 2010 e prodotto in Italia, abbiamo uno sguardo crudo e senza filtri sulla brutalità che avviene sotto i nostri occhi ogni giorno e che troppo spesso rimane impunita.
La pellicola tratta un tema estremamente attuale, quello della violenza negli stadi, analizzando i vari aspetti che portano alla nascita del fenomeno e studiando la psicologia della curva e la sua logica sociale e gerarchica. Il personaggio principale è un poliziotto infiltrato che sta svolgendo un’indagine su un gruppo di tifosi; la pellicola racconta ciò che accade a lui e ai suoi amici ultras durante un incontro di calcio, dopo un errore arbitrale avvenuto nel corso del secondo tempo.
Bastianello ha voluto osare: 105 minuti di piano sequenza (senza mai staccare la telecamera) e in soggettiva, per entrare dentro l’evento, per rendere lo spettatore protagonista diretto del racconto. Questa tecnica, mai usata fino ad oggi in Italia, permette di gettarsi nella narrazione senza l’uso degli occhiali 3D. Per poter realizzare il lungo piano sequenza, la casa di produzione Thisa e il direttore della fotografia Luca Coassin hanno deciso di utilizzare la migliore telecamera digitale sul mercato, la Red One ad alta definizione.
La colonna sonora, affidata a Davide De Marinis, è presente anch’essa nel film e sottolinea efficacemente la drammaticità delle scene.
Il cast è composto da trenta attori e cabarettisti e circa cento veri ultras del Torino che hanno partecipato alle riprese. La pellicola è stata interamente girata allo Stadio Olimpico di Torino, creando un'atmosfera autentica e coinvolgente.
Il film offre uno sguardo autentico e spietato sulla realtà degli stadi e la violenza che troppo spesso li pervade. Non segue le classiche regole della cinematografia italiana, ma proprio nella sua diversità sta la sua forza. Il regista inciampa nell'ambizione di poter raccontare tanta carne al fuoco grazie solo a un artificio retorico, ma la parte drammatica del film è molto più convincente di quella documentaria.
In conclusione, "Nick" è un'avventura emozionante e coinvolgente che ci mostra la realtà dei fatti senza filtri, lasciando lo spettatore con una sensazione di inquietudine e riflessione.