Fulvio Grimaldi, giornalista di Democrazia Sovrana Popolare presente al festival del disarmo di Sanremo. ha categoricamente affermato il suo rifiuto all''invio di armi in Ucraina.
Fulvio Grimaldi, nato a Firenze il 12 maggio 1934, è una figura poliedrica della comunicazione italiana, che ha lavorato come giornalista, conduttore televisivo e blogger nel corso della sua quarantennale carriera.Ha iniziato a lavorare come inviato di guerra per la radio BBC di Londra, per poi collaborare con numerose testate giornalistiche italiane come Paese Sera, Giorni-Vie nuove, ABC e Lotta Continua. Dal 1986 ha lavorato principalmente per la Rai, ma nel marzo 1999 ha abbandonato la tv di Stato in polemica per la guerra in Jugoslavia, passando al quotidiano Liberazione, espressione di Rifondazione Comunista. Qui ha curato una rubrica intitolata "Mondocane", che in seguito diventerà anche il titolo di uno dei suoi libri. Successivamente, Grimaldi ha prodotto video-documentari sulle crisi globali e le guerre, con particolare attenzione alla politica internazionale e alle sue posizioni filo-palestinesi nel conflitto arabo-israeliano. Ha inoltre espresso il suo supporto ai processi di integrazione in America Latina e ha criticato la visione unilaterale dell'informazione ufficiale sulla ex-Jugoslavia, considerata da lui anti-serba e filo-croata. Grimaldi ha anche affrontato tematiche legate all'ambiente, realizzando servizi per la trasmissione televisiva Rai 3, tra cui Meteo3, in cui appariva accompagnato dal suo bassotto di nome Nando. Non solo un giornalista, Grimaldi ha recitato in alcuni film, tra cui Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, del 1970, e Los amigos, due anni dopo. Attualmente, gestisce un blog su internet con contenuti complottisti. Nel 2021, ha partecipato a un documentario su YouTube dedicato alla morte di Giulio Regeni, in cui ha sostenuto la teoria che il ricercatore italiano fosse un agente dei servizi segreti britannici. Grimaldi è stato candidato al Senato con la lista Italia Sovrana e Popolare alle elezioni politiche del 2022. Tra le sue opere letterarie più note, si citano Rambo, Nando e io (1995), Blood in the Street (1998), Mondocane. Serbi, bassotti, Saddam e Bertinotti (2004), Delitto e castigo in Medio Oriente. Gaza, Baghdad, Beirut... (2007), Mamma ho perso la sinistra (2008), Di resistenza si vince. Il futuro di Palestina e Medio Oriente, la riscossa araba, la crisi di Israele (2009), L'Occidente all'ultima crociata (2012) e Cambiare il mondo con un virus (2020).