Celle Ligure Museo a cielo aperto Mirko Lorusso

Ci sono poesie che non restano solo sulla carta, ma prendono vita e diventano parte del nostro mondo reale.

E noi abbiamo avuto l'onore di incontrare Mirco Lorusso, il poeta la cui opera è stata immortalata su una piastrella di ceramica e installata al Museo a Cielo Aperto di Celle Ligure. Grazie alla genialità del Direttore Artistico Ettore Gambaretto, questa poesia ora risplende come un capolavoro di arte urbana, rendendo omaggio alla bellezza del linguaggio e alla sua capacità di ispirare. 

 

VORTICE ETERNO

Punteggiata di luce è la mente mia,

dove l’infrangersi dei pensieri

crea creste argentate e

gli scogli più duri sono morbidi suoni.

Invero io non so cosa sia

e mi perdo in lei.

Intriso di nero è spesso il sentiero,

la mano incerta va dalla paura al coraggio,

senza fine, senza fondo.

Le colline oltre la coltre di fumo danzano,

si rivelan ombre terribili e suoni sinistri.

Dov’è quel luccicare? Dov’è la via?

Dentro il labirinto, tardivo,

mi perdevo in mistici giochi

che fata più non domava,

apparendo e scomparendo

nell’acqueo tepor di simil latte.

Per quella rotta il capitano m’additava.

Per quel sentiero lungo e ripido

che fine non pareva avere.

Al fine ultimo m’affaccio in serena armonia,

con al fianco la moltitudine

che da sempre m’accompagna.

I colori si fondono nel mio slancio teatrale.

Così son io e il gioco continua e continua, senza fine.

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Celle Ligure Museo a cielo aperto Mirko Lorusso

Celle Ligure Museo a cielo aperto Mirko Lorusso

Ci sono poesie che non restano solo sulla carta, ma prendono vita e diventano parte del nostro mondo reale.

E noi abbiamo avuto l'onore di incontrare Mirco Lorusso, il poeta la cui opera è stata immortalata su una piastrella di ceramica e installata al Museo a Cielo Aperto di Celle Ligure. Grazie alla genialità del Direttore Artistico Ettore Gambaretto, questa poesia ora risplende come un capolavoro di arte urbana, rendendo omaggio alla bellezza del linguaggio e alla sua capacità di ispirare. 

 

VORTICE ETERNO

Punteggiata di luce è la mente mia,

dove l’infrangersi dei pensieri

crea creste argentate e

gli scogli più duri sono morbidi suoni.

Invero io non so cosa sia

e mi perdo in lei.

Intriso di nero è spesso il sentiero,

la mano incerta va dalla paura al coraggio,

senza fine, senza fondo.

Le colline oltre la coltre di fumo danzano,

si rivelan ombre terribili e suoni sinistri.

Dov’è quel luccicare? Dov’è la via?

Dentro il labirinto, tardivo,

mi perdevo in mistici giochi

che fata più non domava,

apparendo e scomparendo

nell’acqueo tepor di simil latte.

Per quella rotta il capitano m’additava.

Per quel sentiero lungo e ripido

che fine non pareva avere.

Al fine ultimo m’affaccio in serena armonia,

con al fianco la moltitudine

che da sempre m’accompagna.

I colori si fondono nel mio slancio teatrale.

Così son io e il gioco continua e continua, senza fine.

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